BAGNARA CALABRA
La città di Bagnara, la sua storia, i tratti distintivi della comunità locale sono evocati dallo stemma araldico del comune. Una donna che emerge dal mare dalla cintola in su, a petto nudo, nella mano sinistra un ramoscello d’ulivo, sulla testa una corona con tre torri e sullo sfondo a destra una barca a vela. Lo scenario naturale da favola, i colori e i profumi intensi, i costumi e le abitudini antiche, le tradizioni e i riti che si perdono nel tempo, insieme alla percezione di valori tuttora presenti. La trasmissione di strumenti della pesca, connessi alla battaglia secolare tra l’uomo e il pescespada, l’ospitalità che accoglie il visitatore, la stretta relazione tra mito, religione e cultura, il rapporto simbiotico della sua gente con il mare definiscono il sistema sociale della città di Bagnara Calabra.
VILLA SAN GIOVANNI
Lo stemma araldico della città di Villa San Giovanni, con un aspo di filanda e due ramoscelli di gelso, sui quali brucano alcuni bachi da seta, rimanda alla florida industria tessile, con modernissimi ‘filatoi alla piemontese’ già nel 18esimo secolo. L’area, commercialmente strategica, vantava contatti con mercanti inglesi e francesi, interessati all’acquisto della seta. L’innata laboriosità della città, nota allora come la ‘piccola Manchester’ delle Calabrie, si manifestò in seguito in altri campi, come l’industria delle pipe, settore che fino agli anni ottanta dava lavoro a operai, boscaioli e camionisti che trasportavano il legno, soprattutto dall’Aspromonte. Questa passata vocazione imprenditoriale pervade ancora la comunità di Villa San Giovanni e anima oggi soprattutto il trasporto marittimo.
SANT’EUFEMIA D’ASPROMONTE
Lo stemma araldico, su cui è ritratta Sant’Eufemia, rimanda alla nascita del paese da un antico monastero basiliano, benché le origini risalgono all’età della Magna Grecia, di cui è testimonianza il fortino di Serro di tavola del IV secolo a.C. La comunità locale si è distinta nei secoli passati per i ricercati artigiani, ai quali si è affiancata nell’Ottocento una classe di liberi professionisti che, studiando a Napoli, riportavano idee innovative. La presenza del Liceo Scientifico è in linea, quindi, con la tradizione culturale d’idee liberali. Tutto ciò, unito alla pratica dell’agricoltura e della pastorizia, alle risorse forestali con la produzione di legname e alle recenti istanze ambientaliste, sollecitate dalla riscoperta delle bellezze ambientali del contiguo Parco Nazionale dell’Aspromonte, costituiscono i tratti distributivi della comunità eufemiese.